Giovani Ac di Fidenza a Spello: amicizia, preghiera, corresponsabilità

La Casa San Girolamo di Spello è stato teatro, dal 31 luglio al 3 agosto, del primo campo per giovani universitari e lavoratori del settore giovani dell’Azione cattolica diocesana di Fidenza. Argomento della tre giorni è stato “Ordinare le cose del mondo secondo Dio – Essere educatori un esercizio di corresponsabilità”. Partendo dalla Parola, don Ugo Ughi ha accompagnato i giovani attraverso i documenti del Concilio, in particolare Lumen Gentium e Apostolicam Actuositatem, affrontando il tema della responsabilità dei laici nella missione della Chiesa e dell’importante ruolo che spetta all'Azione cattolica. Le giornate sono state scandite dalla preghiera, dalla riflessione e dallo scambio di esperienze. Si è anche riflettuto sull’impegno educativo a partire dalla ricerca sulla condizione giovanile a Fidenza intitolata “Generazione facebook” e coordinata da Pier Paolo Triani. Non priva di emozione la partecipazione, il 2 agosto, a Santa Maria degli Angeli alle celebrazioni del Perdono di Assisi. Di seguito, la testimonianza di una giovane partecipante.

«Giungiamo a Spello, fra quelle dolci colline, con il gruppo universitari e lavoratori di Ac di Fidenza, per vivere quattro giorni di ritiro. Immediatamente capiamo perché la casa di fratel Carlo Carretto sia considerata un luogo speciale, preferenziale per la comunione fraterna, il "polmone spirituale" dell’associazione: perché alla casa San Girolamo è la preghiera che ti cura l’anima. Una campanella interrompe il piacevole silenzio quotidiano e ti richiama, quasi svegliandoti, alla cosa più importante che devi fare: pregare. Lodare, chiedere perdono e ascoltare, poi adorare, e ringraziare sul far della sera.

La cadenza quotidiana regolare e senza fretta, che tanto rincorriamo nella vita di tutti i giorni, rovescia lo schema del "faccio tutto quel che devo fare, e se resta tempo prego", in "prego e, se rimane tempo, faccio tutto il resto". Don Ugo Ughi ci accompagna lungo un intenso ciclo di incontri, sul tema della corresponsabilità del laicato associativo: ognuno, realizzando la propria personale e unica vocazione, si affianca all'operato dei sacerdoti nell'edificazione del Regno di Dio sulla terra. I fili da seguire sono quelli del Vangelo, delle encicliche, degli atti del Concilio Vaticano II, sapientemente intrecciati da don Ugo, che con la naturalezza di una chiacchierata fra vecchi amici, ci svela il senso delle Scritture, illumina i passaggi meno immediati, e ci conduce piano piano a una ritrovata, per qualcuno nuova,  consapevolezza: della nostra fede, della nostra chiamata ad essere santi, della non delegabile missione che abbiamo all’interno del progetto di Dio.

Michela e Monica sono adorabili; insieme a Roberto, Gianni e Gaia, ci fanno sperimentare cosa vuol dire essere accolti: la loro attenzione e la loro disponibilità da subito si riversano su di noi sotto forma di deliziosi cibi, tante parole e racconti di vita, sorrisi. I giorni trascorrono nella condivisione di tutto, del deserto a volte faticoso come dello scambio comunitario, che sempre arricchisce e provoca nuove riflessioni. Viviamo anche la grazia del Perdono d’Assisi. Ed ecco che troppo presto il sole caldo dell’Umbria risplende sul nostro commiato. Sotto al porticato, con Spello che ci guarda, ci abbracciamo tutti, riconoscenti, con il cuore pieno di gioia. Mentre ci allontaniamo gli occhi brillano, e "grazie Signore" è l’unico pensiero. Casa San Girolamo diventa piccina, sullo sfondo di quelle dolci colline».

Arianna Porcari

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