I have a dream l’ACR

Si è svolto a Caderzone Terme il campo scuola dell'Aziona Cattolica Ragazzi. I ragazzi provenienti da diverse parrocchie della diocesi sono stati accompagni da Don Mauro, assistente diocesano dell'Azione Cattolica, da Don Robert e da una equipe di educatori. Quest'anno il campo si è svolto insieme ai ragazzi dell'ACG e questo ha permesso di trasmettere il senso di famiglia che si respira nell'esperienza associativa, ma anche il vedere una prospettiva per i più piccoli e un senso di accompagnamento alla crescita per i più grandi. Tutti si era corresponsabili degli altri, ognuno secondo la propria età e la propria inclinazione.

Guida del campo è stato Martin Luther King, un vero e proprio Estremista dell'Amore. Uomo semplice, ma che ha combattuto per il suo sogno.

Cinquant’anni fa, il 28 agosto 1963 a conclusione di una marcia sui diritti civili a Washington, Martin Luther King tenne il suo famoso discorso «I have a dream»: «Ho un sogno». Era consapevole, il reverendo King, di incidere le sue parole nel marmo vivo della Storia? Sì, lo era. Quel 28 agosto del 1963, al termine di una marcia di protesta per i diritti civili, quando pronunciò il suo discorso davanti al Lincoln Memorial di Washington era consapevole di aver parlato con parole che avrebbero lasciato il segno: «Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla Storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro Paese» disse Luther King.

Il "sogno" di Martin Luther King e di noi tutti ragazzi del campo dell'ACR è un mondo privo di ingiustizie, discriminazioni, di indifferenza, di odio e violenza nei confronti di chi è più debole e cerca accoglienza e aiuto, dove l'altro, il diverso, l'oppresso, l'emarginato possano riscattarsi da una condizione di subalternità e ghettizzazione, in nome della Nonviolenza e della forza degli ideali, sorretta dalla verità. L'uguaglianza di diritti e il valore della diversità dei caratteri umani sono presupposti cardine, imprescindibili contro ogni razzismo imperante, che ancora attualmente si impone nella nostra società, sempre più orientata a modelli egoistici di prevaricazione sull'altro, arroccata sulla violenza, anche tramite la schiacciante indifferenza.

Momento centrale dell'esperienza è stata la Veglia vissuta all'aperto davanti al fuoco. I ragazzi hanno potuto conoscere la bellezza della preghiera e incontrare il Signore in modo più vicino perché immersi nel silenzio e predisposti all'ascolto. Sono stati invitati a pensare e a pregare per i loro sogni affinché possano diventare sogni belli e che portino molto frutto e affidare al Signore tutte quelle cose che li tengono ingabbiati nel loro egoismo.

In questi giorni trascorsi insieme non sono mancate le camminate in montagna, è stato raggiunto anche il rifugio Tucket a quota 2220 metri, l'uscita in paese a Pinzolo, ma anche tanti giochi, serate, animazione tutto all'insegna dell'allegria, della gioia e della condivisione.

Denise Biemosi
Responsabile Diocesana ACR

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