Uscita unitaria a Barbiana sulle tracce di don Milani

L’idea dell’uscita a Barbiana è nata a seguito del forte interesse da parte dei ragazzini dell’ACR verso questo personaggio che è stato loro riferimento durante gli incontri del campo estivo a Caderzone; così domenica 13 novembre sessanta tra ragazzini e adulti si sono messi in viaggio verso il piccolo paesino nel cuore del Mugello a pochi chilometri da Firenze.

Dopo essere scesi dal pullman la comitiva si è messa in cammino per quasi un’ora lungo la ripida strada che porta a quota 475m di altezza dove si trova la chiesa e la canonica dove don Lorenzo ha prestato il suo servizio dal 1954 fino alla sua morte nel 1967.

Arrivati sul posto i partecipanti sono stati accolti da alcuni membri della Fondazione don Milani che hanno guidato il gruppo nella visita alla struttura raccontando l’impegno del Priore; tra questi Fiorella, studente della prima ora di don Lorenzo, che ha dato una testimonianza appassionata della vita del parroco.

Don Lorenzo di famiglia benestante entra in seminario a vent’anni e sceglie di dedicare la sua vita ai poveri per difendere le loro ragioni e combattere al loro fianco contro le ingiustizie. Dopo sette anni nella parrocchia di San Donato a Calenzano, nelle quali don Milani mette in piedi una scuola serale per dare una cultura e un futuro diverso ai giovani della zona accogliendo tutti senza differenze, nel 1954 alla morte del parroco anziano che avrebbe dovuto sostituire, nonostante la contrarietà della comunità, viene mandato a Barbiana, un paesino senza strade, luce, acqua e soprattutto senza scuola. Il giovane parroco non si scoraggia e parte proprio dalla scuola, all’inizio avvia un doposcuola e poco dopo una vera e propria scuola media o meglio un avviamento professionale.

La scuola di don Milani è diversa da tutte le altre: pochi libri a disposizione, aperta tutto il giorno, 365 giorni l’anno, ci si dà una mano a vicenda e tutti gli strumenti vengono costruiti a mano in una piccola officina. Ai ragazzini di Barbiana non sembra vero: andare alla scuola di don Milani significa per loro non solo potersi sottrarre dai duri lavori nei campi e nelle stalle, ma soprattutto ricevere un’istruzione per il loro futuro. Don Lorenzo non tralascia nessuna materia: l’italiano era al centro, ma c’erano anche storia, matematica, geografia, le lingue (Don Milani conosceva molto bene le lingue!), musica, recitazione, pittura, ginnastica e tante altre. Nella sua attività il parroco si faceva anche aiutare da collaboratori, ovvero da alcuni insegnanti che avevano conosciuto il suo modo di fare scuola e decidevano di dedicare il loro tempo ai ragazzi. Il motto che riassumeva lo spirito della scuola di Barbiana era in inglese “I care”, ovvero mi riguarda, me ne importa, mi sta a cuore; il contrario del motto fascista “me ne frego”. Durante il suo impegno a Barbiana don Lorenzo pubblicò anche due libri che crearono molto scalpore: “Esperienze pastorali” e “Lettera ad una professoressa” scritto dai ragazzi di Barbiana.

 

Don Lorenzo muore nel giugno del 1967 a soli 43 anni per una grave malattia, ma la sua figura ha continuato a far parlare di sé: da un lato coloro che apprezzavano le sue posizioni rivoluzionarie e in anticipo sui tempi, dall’altra chi lo accusava di aver dato vita ad una scuola troppo permissiva, dove il merito non conta più nulla. Il suo impegno e la sua figura sono stati completamente riabilitati da Papa Francesco che in occasione dei 50 dalla sua morte si è recato a Barbiana e ha pregato sulla sua tomba. I partecipanti all’uscita, soprattutto i più piccoli, sono rimasti particolarmente colpiti dai racconti e dai numerosi aneddoti su don Milani e la sua scuola, hanno fatto moltissime domande e hanno potuto toccare con mano i frutti del suo impegno e del suo amore per gli ultimi.

Qui sotto è possibile trovare e scaricare un piccolo libretto con la vita di don Lorenzo Milani preparato dall’equipe ACR e consegnato a tutti i partecipanti.