Campi estivi di ACR e giovanissimi

Dal 15 al 23 Luglio scorsi si sono svolti nella casa Madonna della Neve di Caderzone i campi ACR (dal 5a elementare alla 2a media) e giovanissimi (dalla 3a media alla 5a superiore) di AC che hanno visto la coinvolti 120 ragazzi e giovani di tutta la diocesi accompagnati da una ventina di educatori e dall’assistente Don Roger. La formula è ormai rodata: ognuno dei due campi ha un personaggio di riferimento che guida i momenti di incontro, riflessione e preghiera, oltre a questo tanto spazio per il gioco e per le gite nella splendida cornice della Val Rendena.

Per l’ACR la figura di riferimento è stata quella di Antonio Maglio, un medico che con il suo impegno e la sua determinazione nel secondo dopoguerra ha dato dignità e speranza alle persone disabili in un periodo storico in cui queste persone venivano spesso lasciate sole e senza supporto, ha introdotto nuove tecniche di riabilitazione che comprendevano tra le altre attività lo sport, utile sia dal punto di vista fisico, ma anche dal punto di vista sociale. Antonio Maglio faceva infatti praticare ai suoi pazienti discipline come atletica leggera, nuoto, pallacanestro, scherma, tennistavolo e tiro con l'arco; questo innovativo approccio lo ha reso il padre dello sport paralimpico italiano e nel 1960 ha portato le prime Paralimpiadi nel nostro paese. L’esperienza è stata poi arricchita dall’incontro telefonico con la moglie del medico, Maria Stella Calà, e con Carlo Di Giusto, ex cestista e atleta paralimpico italiano.

Ad accompagnare il campo giovanissimi è stata invece la figura di Takashi Nagai: un medico giapponese che, convertitosi al cristianesimo con il nome di Paolo, è stato assieme alla moglie Midori una figura di riferimento per la comunità di Nagasaki. Un uomo che, guidato dalla fede, si è sempre messo al servizio dei suoi pazienti e delle persone più in difficoltà, nonostante la sua salute cagionevole e la devastazione portata dalla bomba atomica del 9 agosto 1945. La vita di Paolo è stata al centro delle riflessioni, dei silenzi, e degli scambi portati avanti dai ragazzi con grande partecipazione ed entusiasmo, durante i quali sono state affrontate diverse tematiche riguardanti i sogni per il futuro, il senso delle cose, il nostro ruolo nella società, il servizio verso gli altri, l’essere cristiani oggi, il confronto, la voglia di pace, l’essere sale e luce per gli altri.

Entrambi i gruppi hanno vissuto come di consueto l’esperienza molto forte della veglia notturna in montagna in cui hanno avuto modo di riflettere e pregare alla luce del percorso svolto; un altro momento particolarmente significativo è stato l’incontro con SE Mons. Ovidio Vezzoli a metà campo.