Diocesi di Fidenza un territorio in cammino. Il cittadino al centro

Quattro sindaci allo stesso tavolo, tutti i territori della nostra Diocesi rappresentati e temi caldi in discussione sono stati questi gli ingredienti dell’ultimo appuntamento della Scuola di formazione all'impegno sociale e politico organizzata dall'Azione Cattolica Diocesana di Fidenza.

L’avvio non poteva che essere centrato sul tema unioni e fusioni, visto che era fresca la notizia dello scioglimento dell’Unione Terre Verdiane, avvenuta meno di 24 ore prima.

“Abbiamo ritenuto, a malincuore, - ha detto Andrea Massari sindaco di Fidenza e ultimo presidente dell’Unione Terre Verdiane – che l’Unione nella sua conformazione attuale non fosse più adeguata ai tempi e alle esigenze dei diversi comuni che la componevano.

Quando ho assunto la presidenza ad inizio anno, ho cercato di impostare modifiche sostanziali che permettessero all’Unione di svolgere le sue funzioni. Il tentativo non ha visto esiti positivo e per questo abbiamo deciso di avviare un nuovo capitolo magari con la costituzione di più unioni sul territorio del Distretto socio sanitario”. Filippo Fritelli, sindaco di Salsomaggiore Terme, ha manifestato una netta preferenza per un progetto che veda uniti i comuni di Fidenza e Salsomaggiore. Mentre Giovanna Gambazza, sindaco di Busseto, pur sottolineando che l’Unione o la fusione non solo gli unici strumenti di collaborazione, sembra invece puntare ad un progetto che unisca i comuni della bassa.

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Luca Quintavalla, sindaco di Castelvetro Piacentino, ha invece sottolineato che ogni forma di collaborazione deve prima di tutto vedere coinvolti i cittadini e deve essere realmente sentita da loro al di là degli sgravi che vengono concessi ad una soluzione piuttosto che ad un’altra. Il concetto è stato condiviso anche da Massari e Gambazza. Sempre Quintavalla ha parlato anche di progettualità tematiche che permettono di essere più forti nei confronti dei livelli istituzionali superiori e sul territorio. Ha portato come esempio il progetto turistico-culturale da Verdi a Monteverdi che vede coinvolti oltre a Castelvetro Piacentino, i comuni di Cremona e Busseto.

Altro tema scottante è quello dell’immigrazione. Su cui tutti i sindaci hanno convenuto rispetto ad una cattiva gestione da parte del governo, a fronte di numeri non superiori a quelli dello scorso anno, e sulla totale assenza dell’Europa. Questa cattiva gestione si scarica principalmente sui comuni e quindi sui sindaci e permette la speculazione politica tesa semplicemente a guadagnare un voto in più. “Sono temi caldi – ha sottolineato Luca Quintavalla – che possono cambiare anche l’esito di un’elezione com'è capitato alle ultime regionali”. Filippo Fritelli ha poi evidenziato i rischi che ci sono nel caricare eccessivamente alcuni territori, com’è capitato a Salsomaggiore.

Terzo tema è stato quello della sussidiarietà. “La presenza del volontariato e delle associazioni dei cittadini – ha detto Giovanna Gambazza – sono state essenziali per la gestione del mio comune e stanno diventano sempre più indispensabili per mantenere un alto livello dei servizi”. Giudizio condiviso anche dal sindaco di Salsomaggiore Fritelli, tanto che si decide in alcuni casi di coinvolgere il mondo cooperativo e associativo nella gestione dei servizi, che altrimenti non potrebbero essere gestiti in modo efficace dal comune.

Ultimo tema è stato quello della corruzione. “Esistono antidoti per prevenire la corruzione” ha detto Andrea Massari. “Il sindaco può monitorare soprattutto in comuni della dimensione dei nostri molte situazioni ma non tutte, anche perché le notizie di queste settimane ci dicono che il sistema della corruzione è diffuso nella società italiana ed è trasversale alle diverse parti politiche”. Quintavalla ha anche evidenziato come la lentezza della giustizia non aiuti ad arginare con efficacia e tempestività il fenomeno della corruzione.

Non sono mancate anche le sollecitazioni dal pubblico presente. In particolare si è evidenziato come sia complicato fare il sindaco nell'epoca dei social networks, quando ogni piccola decisione viene immediatamente posta al pubblico giudizio, senza che la cittadinanza sia realmente cosciente della complessità delle procedure amministrative.

Massimiliano Franzoni

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