Convegno Firenze. Uscire con MISERICORDIA

“Convegno Firenze. Uscire con MISERICORDIA” è il titolo dato da Don Mauro Manica, assistente generale dell'Azione Cattolica Diocesana, all’incontro di formazione per il settore adulti tenutosi domenica 8 novembre alle ore 15.30, presso la Rocca di Monticelli d’Ongina.

Partendo dalla narrazione di un sabato “tipo” vissuto da Gesù a Cafàrnao, che si trova nel primo capitolo del Vangelo secondo Marco, Don Mauro ha messo in evidenza come essa possa rappresentare un modello per la Chiesa. Infatti, durante questa giornata, Gesù vive tra la quotidianità domestica ed il mistero racchiuso nella preghiera alla sinagoga ed in quella personale, nell'annuncio del regno “da persona a persona” con parole e gesti di guarigione. Egli è l’Uomo nuovo, il figlio di Dio, che si relaziona con gli abitanti del posto in modo amichevole, aiutando i bisognosi e guarendo i sofferenti. Le azioni qui compiute da Gesù rispecchiano i verbi che tracciano il cammino del Convegno di Firenze, grazie ai quali la Chiesa italiana riscopre in Gesù il nuovo umanesimo: educare (“insegnava”), uscire (“usciti dalla sinagoga”, “uscito di casa”), annunciare (“predicando”), abitare (“nella casa di Simone e Andrea”) e trasfigurare (“là pregava”). 

 

Don Mauro, ha dato diversi spunti di riflessione riguardanti il verbo USCIRE, dicendo innanzitutto che il primo a compiere tale azione è stato Dio stesso con l’atto della creazione, poi ancora con la Sua rivelazione ad Abramo all'inizio della Storia della Salvezza (e con la chiamata ai profeti); infine, definitivo e permanente è stato l’USCIRE in Gesù, presente e vivo oggi mediante lo Spirito Santo.

Noi, la Chiesa di oggi, per poter uscire veramente, abbiamo innanzitutto bisogno di USCIRE da noi stessi, dalle nostre chiusure, per aprirci ad un incontro disponibile, senza pensieri o strategie di conquista, ma con lo stile di Gesù. Quindi, portando verso gli altri quella luce cristiana, quella “candela accesa” (che è la stessa che Dio ha acceso nei profeti e della quale essi hanno poi diffuso la “luce”), che abbiamo ricevuto, perché possa accendere la candela di altre persone, consapevoli del fatto che essa possa anche andare incontro all'indifferenza o al rifiuto.

Inoltre, l’USCIRE è reso possibile dall'avere la sicurezza di una casa (una comunità che diventi sempre più accogliente) e di una appartenenza che arricchisce. Solo grazie a questa esperienza di arricchimento saremo portati a condividere il “dono” ricevuto con gli altri senza nessuna distinzione e a porci al servizio delle necessità e delle domande di senso di ognuno.

Dopo un momento di silenzio e di successivo scambio di riflessioni personali, Don Mauro ha concluso pensando a come la scelta di appartenere all'Azione Cattolica significhi appartenere allo stesso tempo alla parrocchia, alla diocesi ed alla Chiesa nella sua totalità; si può quindi dire anche che l’Azione Cattolica si “disperde” nella Chiesa, in quanto è in USCITA verso la parrocchia, che a sua volta è in USCITA verso la diocesi, che a sua volta è in USCITA verso la Chiesa.

Giampiera Rossetti
Presidente AC Monticelli d'Ongina

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